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Una Black Box per perdersi e ritrovarsi

I momenti di crisi sono fonti di grandi difficoltà ma anche di molte informazioni. Una volta superate però tendiamo ad accantonare il ricordo di ciò che è avvenuto, perché è faticoso accettare l’incertezza come un fattore che fa parte delle nostre vite. Per affrontare con consapevolezza il new normal è importante cogliere il potere generativo delle situazioni che ci fanno perdere i nostri riferimenti e vivere in dimensioni sconosciute e non scontate.

 

Un dialogo al buio

 

Ci torna in mente un’attività che spesso abbiamo proposto ai nostri clienti: si tratta del Black Box, che molti istituti per non vedenti organizzano, affinché tutti possano fare l’esperienza di vivere al buio.

 

Per chi non ha l’ha mai sperimentato è veramente difficile da immaginare. Le cose più semplici, come camminare, bere un caffè o conversare in un gruppo, diventano difficilissime. Il buio infatti è totale e ci trasporta in una dimensione alla quale chi ha la vista non è assolutamente preparato. È disarmante perché mette in discussione tutte le nostre capacità primarie ed è destabilizzante in termini emotivi perché evidenzia come non mai il nostro bisogno di controllo.

 

Tra le esperienze che abbiamo proposto, una delle più significative è quella del dialogo nel buio, un’attività di team building che prevede un lavoro di gruppo da portare a termine. Il primo step è quello di arrivare al tavolo dove si lavorerà tutti assieme. Viene formata una catena umana e camminando in fila con una mano sulla spalla di chi si ha di fronte, si viene guidati da una persona non vedente.

Photo by Ricardo Gomez Angel on Unsplash

 

Muoversi nell’incertezza

 

La fiducia diventa un prerequisito e bisogna scegliere di darla a prescindere. Ecco dunque un primo grande insegnamento: in una situazione di incertezza e di caos è fondamentale riconoscere la competenza altrui ea questa potersi appoggiare. Nella Black Box anche noi facilitatori dobbiamo delegare ai colleghi non vedenti, perché loro sono in grado di decifrare informazioni che altrimenti a noi sfuggirebbero completamente.

 

Una volta arrivati al tavolo una delle attività più classiche è quella della costruzione, da parte del gruppo, di una struttura attraverso mattoncini. Normalmente si genera il caos, i partecipanti parlano uno sull’altro e alcuni cercano di proporre, se non imporre, la loro soluzione. Ma a un certo punto il team si accorge che sono le cose semplici a poter risolvere la situazione: si parla uno alla volta e si descrive il pezzo che si ha in mano. Sono il dialogo e il confronto a generare la realtà ed è fondamentale lasciare andare vecchie modalità di interazione che nel contesto contingente non funzionano.

 

Lasciare andare è un altro elemento fondamentale per aprirsi a nuove possibilità e nuovi modi di fare le cose. Molte modalità interattive alle quali siamo abituati in questo contesto non funzionano, ed è inutile ostinarsi ad usare un approccio che non sta dando frutti. Il silenzio diventa un grande alleato, aiuta a creare spazio affinché gli altri possano parlare e tutti possano dare il proprio contributo. Quindi, grande attenzione e ascolto. Il contatto qui non è visivo ma uditivo e fisico. Sono le persone intorno a noi a darci il senso di orientamento. È la voce e la presenza degli altri che ci aiuta a trovare una posizione individuale e di gruppo.

 

Le nuove regole del gioco

 

Quando si entra nel buio bisogna essere pronti ad adattarsi e ad imparare nuove regole del gioco. Nella Black Box viene proposta un’attività in una stanza che replica una strada, in cui si sentono tutti i suoni amplificati. Il rumore disorienta, sembra insopportabile e colpisce molto. Ed ecco quindi una nuova informazione importante: in una situazione caotica tutto è amplificato ed anche le cose semplici diventano difficili. Più la modalità di interazione è semplice, più le dinamiche sono facili. Altra lezione dunque: arrivare all’essenza.

 

In questi mesi di disorientamento e complessità ci siamo spesso chiesti quali fossero le nuove regole del gioco, verso un new normal che stiamo ancora raccontando e costruendo insieme. Mentre esploriamo questo nuovo mondo, facciamo tesoro di esperienza come quella della Black Box, in cui è più che mai evidente l’importanza di lasciare andare quello che non ha più senso, e dare spazio al futuro che chiede di emergere.

 

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