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PRATICHE DI LEADERSHIP ORIZZONTALE

L’Arte di Cambiare – pratiche di leadership orizzontale

 

 

C’è un divario tra management e collaboratori nella maggior parte delle organizzazioni che deve essere colmato. È a partire da questo assunto fondamentale che nascono e si sviluppano le pratiche di leadership orizzontale per la business transformation di Adriaan Bekman, che “L’impresa” ha incontrato a Milano, in occasione di uno dei suoi famosi workshop, rivolti alla business community italiana.

 

Fondatore e direttore di Imo, l’Istituto per lo sviluppo Umano e Organizzativo con sede in Olanda e network mondiale, Bekman lavora da anni sullo sviluppo organizzativo e sui concetti di leadership diffusa. Per la prima volta, è da poco uscito in Italia il suo ultimo libro L’arte di cambiare , con la prefazione di Flavio Fabiani di Peoplerise (Guerini Next, 2017).

 

Una nuova era per le aziende familiari


«Il cambiamento del quale parlo deve andare da un’organizzazione verticale a un’organizzazione molto più orizzontale, nella quale a ogni collaboratore sia riconosciuta libertà di movimento, spazio decisionale e responsabilità individuale», postula Bekman. Per fare questo l’autore propone di concentrarsi sul processo, sulla biografia e sul dialogo: i principi chiave intorno ai quali far ruotare la relazione e le relazioni. “La conoscenza dei processi sociali sviluppata è utile quando progettiamo processi complessi di cambiamento, di apprendimento, di lavoro, di cooperazione, di attribuzione di senso al lavoro delle persone nelle organizzazioni”, scrive Bekman.

 

«In concomitanza con l’apertura del primo master internazionale sulla leadership orizzontale proposto da Imo Italia in collaborazione con la rete Imo è sembrato quasi naturale portare avanti la traduzione del libro di Adriaan anche da noi. Non ci sono delle differenze notevoli nel mondo delle organizzazioni italiane, l’unica peculiarità è la forte presenza di aziende familiari con strutture solide, ma al tempo stesso rigide spiega Fabiani . In questo tipo di organizzazioni, in particolare, le seconde e terze generazioni sono alla ricerca di modelli nuovi e diversi di leadership con un approccio evolutivo ma integrato».

 

Come generare il cambiamento


Anche in Italia Imo ha un gruppo di lavoro, costituito e guidato da Erica Rizziato : «È una struttura orizzontale, un istituto per spingere un impulso di sviluppo dell’imprenditorialità anche nel nostro paese. È organizzata da “sviluppatori”, che hanno già introdotto formule di leadership orizzontale in contesti organizzativi. La metodologia sulla quale pubblicherò un paper organico nei prossimi mesi tratta di come generare il cambiamento attraverso una visione nuova, all’interno della quale organizzazione e persone si co-rigenerano reciprocamente. Questo implica spazi orizzontali di dialogo, attivazione di specifiche responsabilità, pratiche quotidiane rispetto alla visione del cliente che è al centro nel dialogo di sviluppo».

 

Rizziato mette in evidenza il tratto sperimentale dell’attivazione di questi cambiamenti. Creare orizzontalità è infatti possibile solo se porta effettivamente valore aggiunto, partecipazione e, fondamentalmente, utilità economica. «Per motivare le persone occorre anzitutto coinvolgerle, connettendo la comunità sintetizza . La lean organization si costruisce attraverso il lavoro di esperti, qui invece si attivano le persone dentro l’organizzazione, al fine di chiedere loro un contributo individuale. Ma attenzione, non si tratta di leadership democratica, s’intende che i processi vengano comunque guidati». La visione di Bekman è per certi versi ancora più rivoluzionaria: «Occorre discontinuità rispetto a una visione tradizionale della leadership: il capo e gli altri. Ciascuno può essere leader di un progetto, di un’idea, di un processo. Servono, a questo proposito, nuovi spazi individuali per allenare la creatività, serve rendere i collaboratori responsabili e focalizzati sugli obiettivi. I vecchi metodi verticali hanno dimostrato, del resto, di non funzionare affatto».

 

l'impresa

L’interesse delle imprese italiane


In tutti i settori e a tutti i livelli la parola d’ordine è “creare comunità” dove condividere processi di leadership diffusa in cui ciascuno possa dialogare con un altro a prescindere dalle impostazioni verticali e gerarchiche. «Può essere che l’Olanda, per certi versi, sia, in questo senso, un laboratorio particolarmente interessante, ma anche in Italia gli stessi principi possono trovare terreno fertile in tante organizzazioni. Le dinamiche possono essere un po’ più lente per ragioni culturali e di abitudini sedimentate ma, soprattutto tra i giovani imprenditori, ho avuto modo di incontrarne diversi disponibili e interessati ad avvicinarsi a questo tipo di approccio, in ogni parte d’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia». L’Italia è infatti uno degli otto paesi, insieme a Olanda, Germania, Brasile, Finlandia, Russia, Israele e Svizzera, del network Imo, presidio permanente sulle pratiche di leadership diffusa. Perciò, suggerisce Bekman, non esistono in assoluto contesti completamente resistenti al cambiamento. Le pratiche di leadership orizzontale non conoscono barriere o confini culturali definitivi e aiutano persone e organizzazioni a migliorare qualsiasi tipo di interazione al fine del raggiungimento degli obiettivi.

 

Pa. S. | Flavio Fabiani | Erica Rizziato 

Articolo pubblicato nel N° 10 Ottobre 2017 de L’Impresa de Il Sole 24 Ore.

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