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Rotte preziose per reinventare le organizzazioni aziendali

Condividiamo con voi una bellissima recensione del libro Reinventare Le Organizzazioni (edizione italiana di Reinventing Organizations) scritta da Luca Vignaga, CEO di Marzotto Lab, per Monitor, il settimanale economico-politico di Venezie Post.

 

“Ma quando cambieranno le strutture organizzative aziendali? La parola cambiamento è usata – e forse abusata – in tutte le fasi della nostra vita quotidiana; la parola cambiamento, invece, collegata all’organizzazione, è molto spesso auspicata, ma ben poco realizzata. E’ vero, le organizzazioni, per definizione, sono un’entità molto differente dalle persone. Un’organizzazione tende ad omologare, definire, standardizzare attraverso ruoli, procedure e organigrammi i singoli soggetti che vi appartengono; una persona è un insieme che, come diceva Walt Whitman, contiene moltitudini, ed è ben difficile da sintetizzare in uno schema preciso. La differenza tra persona ed organizzazione molto spesso misura la distanza tra il sé e la coercizione dei sé. Come far coesistere due cose così divergenti?

 

E’ questo ossimoro che sta alla base dell’incapacità delle persone di esprimere se stesse nelle strutture aziendali? Questa domanda, apparentemente irrisolvibile, è alla base del successo che sta registrando in tutto il mondo il libro scritto da Frederic Laloux, “Reinventare le organizzazioni”. PeopleRise, società di consulenza nata qualche anno fa a Padova e che oggi possiede già una levatura europea, ha voluto introdurlo sul mercato italiano attraverso un’abile traduzione. Il lettore non prenda spavento dalle 495 pagine del manuale perché si tratta di un testo contraddistinto da un ritmo scandito da diversi registri – tra teoria e pratiche – che ben si compongono tra di loro. Prima di tutto compie un’originale retrospettiva storica – attraverso la tecnica dei colori – dell’evoluzione delle organizzazioni per arrivare allo stadio Teal: la Teal (in italiano color foglia di Tè) organizazion è una realtà in cui le persone imparano a distaccarsi dal loro ego e recuperano una consapevolezza che prende il posto della paura; è un luogo dove la persona è anteposta al perimetro organizzativo e che, al contrario di quello che avviene solitamente, crea le basi per costruire nuove formule organizzative.

 

Per Laloux, “è plausibile che in futuro il proposito evolutivo, anziché l’organizzazione, diventi l’entità attorno alla quale le persone si raccoglieranno.Uno scopo specifico attrarrà persone e organizzazioni in costellazioni fluide e mutevoli, secondo le necessità del momento. Le persone si collegheranno con modalità diverse – tempo pieno, part-time, freelance, volontariato – e le organizzazioni uniranno le loro forze o si scioglieranno, a seconda di ciò che meglio serve allo scopo in un dato momento. I confini di un’organizzazione potrebbero essere più difficili da rintracciare e la nozione stessa di organizzazione risulterebbe meno rilevante”.

 

Possibile o utopia? Se fosse tutta teoria non potremmo che attenerci all’utopia del possibile, invece il libro ha la capacità di fare una ricognizione ampia di singoli casi specifici (dodici per l’esattezza) che si snodano da piccole a grandi aziende. Ed è questo il registro che rende il testo intuitivo, fluido e in grado di offrire parecchi spunti di riflessione e strumenti di lavoro (es. retribuzioni ed incentivi) che Laloux ha la capacità di rigenerare in una dimensione diversa.

 

La versione italiana, inoltre, contiene un’interessante appendice con l’esperienza di un’ “organizzazione vivente” come la Mondora (la definizione finale che compie Francesco Mondora del business, meriterebbe da sola l’acquisto del libro); un’azienda di Morbegno in Valtellina che ha aderito a quell’interessante movimento, di ispirazione americana, che si chiama Benefit Corporation (società che oltre all’obiettivo del profitto, tendono a massimizzare il loro impatto positivo verso i dipendenti, le comunità e l’ambiente) e che con la legge di Stabilità del 2016 ha trovato una regolamentazione anche in Italia.

 

Reinventare le organizzazioni” è un testo che non può fornire tutte le risposte adeguate ad una materia così complessa e mutevole, ma ha la capacità di tracciare alcune preziose rotte di tendenza ed è in grado, sia ad imprenditori che a manager, di stimolare soluzioni innovative per incrementare la responsabilità individuale che oggi è quanto mai necessaria nelle realtà lavorative. Un libro che andrebbe letto – contemporaneamente – da più persone, e di diverse funzioni, per aprire un dibattito e costruire nuove strade di convivenza aziendale.”

Luca Vignaga

Venezia Post – Monitor – 22 gennaio 2017

Rotte preziose per reinventare le organizzazioni aziendali

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